Luca Monge

Diabetologo

"La diabetologia
è stata per me una scelta
maturata sul fascino
e sulla complessità
della Biochimica clinica,
una piccola sfida."

Un esame che ricordo ancora per la difficoltà… una sfida che poi ha trovato terreno fertile nella mia frequentazione pre-Laurea alla Clinica Medica che allora era il riferimento a livello nazionale per la Diabetologia. Qui ho incontrato un mondo stimolante, per una specialità giovane ed emergente.

L’attenzione alle ricadute sociali del diabete mi ha indotto a scegliere un aspetto trascurato, quello del piede diabetico.

Anche se oggi la Diabetologia come specializzazione non è più autonoma ma è stata assorbita nell’Endocrinologia, vi è una forte identità di chi fa e si sente diabetologo. Il diabete è una malattia complessa che richiede una preparazione internistica e una visione sistemica, ma è anche una malattia sociale, per i numeri e per la rilevanza delle complicanze, una rilevanza con ampie ricadute in termini di sanità pubblica.

Sono molte le esperienze che mi hanno dato l’opportunità di riflettere sullo sviluppo della diabetologia.

L’incontro con l’Evidence Based Medicine è stato per me un cambio di paradigma:
le prove scientifiche validate come riferimento per le scelte del quotidiano da effettuare insieme al paziente. Questo approccio resta tutt’oggi per me di riferimento. “L’EBM è l’integrazione tra i migliori risultati della ricerca, l’esperienza clinica e i valori dei pazienti” Dave Sackett, 2001.

Come Presidente Regionale dell’Associazione Medici Diabetologi ho avuto l’opportunità di organizzare numerosi eventi scientifici, dove ho cercato di sperimentare con un gruppo di colleghi e amici la possibilità di coniugare aspetti scientifici e umanistici in una serie di dieci congressi a tema. In tale occasione ho incontrato personaggi stimolanti e ho sviluppato conoscenze interdisciplinari.

Entrare in contatto con  Slow Food è stato determinante per approfondire e ampliare la conoscenza e il rapporto con il cibo. Rapporto fondamentale in Diabetologia al di la degli aspetti strettamente medici/biologici. Sono orgoglioso di aver dato un contributo per allargare l’orizzonte di Slow Food sul tema Cibo e Salute.

Fare il Direttore della rivista scientifica JAMD e del sito Diabetes Care edizione italiana, oltre essere un incarico prestigioso, è soprattutto uno stimolo continuo ad aggiornarsi, leggere, scrivere, riflettere sullo sviluppo della diabetologia.