È la branca specialistica dell’endocrinologia che si occupa specificamente del diabete mellito, una malattia cronica di ampia diffusione nel mondo che, secondo i dati dell’ISTAT del 2016, colpisce il 5,3% degli italiani (5,4% degli uomini e 5,2 % delle donne), pari a oltre 3 milioni di persone.
Il diabete mellito è caratterizzato dall’aumento dei livelli di glucosio nel sangue (glicemia). Nel controllo della glicemia un ruolo chiave è svolto dall’ormone insulina, prodotto dal pancreas. Quando l’insulina è prodotta in quantità non sufficiente oppure le cellule dell’organismo non rispondono adeguatamente alla sua presenza, a causa dell’insulino-resistenza, si osserva un aumento dei valori della glicemia (iperglicemia). La diagnosi è certa quando a digiuno si rilevano due glicemie (in giorni diversi) superiori o uguali a 126 mg/dl, oppure in qualunque momento della giornata con un valore di glicemia superiore o uguale a 200 mg/dl.
La forma più comune di diabete mellito è il tipo 2, che rappresenta più del 90% dei casi di questa malattia.
Attualmente il diabete mellito non è “guaribile”, anche se speriamo che possa esserlo in un futuro chi ne è affetto dovrà conviverci tutta la vita. In compenso il diabete è curabile con ottimi risultati: uno stile di vita sano e numerosi farmaci sempre più efficaci permettono ai pazienti con il diabete una vita assolutamente normale.
Per la prevenzione: abbiamo visto che il diabete è una patologia comune con una rilevante componente ereditaria, in presenza di familiarità positiva o di iniziali alterazioni della glicemia il rischio di sviluppare il diabete è aumentato. È comunque possibile prevenire il diabete attraverso un’alimentazione sana e una regolare attività fisica, la puntuale pianificazione dei controlli permette di controllare la possibile evoluzione verso il diabete.
Per un’adeguata cura sin dall’esordio: nelle prime fasi il diabete spesso è senza sintomi, è noto come spesso la patologia possa essere ignorata per anni sino alla comparsa di sintomi rilevanti. E’ fondamentale riconoscere precocemente la malattia e normalizzare i valori di glicemia per evitare che si sviluppi una “memoria negativa” della glicemia elevata. I farmaci, abbinati a un sano stile di vita, sono necessari da subito.
Per prevenire o gestire le complicanze del diabete: il diabete può determinare complicanze acute o croniche.
Le complicanze acute sono in relazione alla carenza o all’eccesso terapeutico di insulina, quindi al corretto utilizzo dei farmaci. E’ indispensabile una corretta e completa informazione, o meglio educazione, alla gestione dei farmaci, dell’alimentazione e dell’uso degli strumenti che permettono di controllare la glicemia o somministrare i farmaci.
Le complicanze croniche possono coinvolgere diversi organi e tessuti, tra cui il cuore, i reni, gli occhi, i vasi sanguigni e i nervi periferici, ma possono essere prevenute o rallentate/bloccate nella loro progressione attraverso uno stretto controllo di tutti i fattori di rischio correlati. Il controllo della glicemia in primo luogo, ma anche quello della pressione arteriosa e dei livelli dei lipidi (grassi) nel sangue, cosi come dell’eccesso del peso del corpo sono determinanti nel contrasto alle complicanze croniche.
Il diabetologo si prende cura del paziente dalla condizione che precede il diabete, alla sua diagnosi, alla cura nei suoi vari aspetti. Si tratta di un’attività che come si può intuire è complessa e accompagna le persone negli anni.